Impossibile pensare al Trentino a tavola senza pensare ai canederli. Piatto di recupero per eccellenza, i canederli possono essere preparati in mille modi, tutti golosi. Vi proponiamo la ricetta di un grande classico: i canederli agli spinaci.
Si può fare con la pasta frolla o con la pasta sfoglia… Ma il vero strudel di mele della tradizione deve essere preparato con la pasta tirata (o pasta matta): acqua, farina, olio e un pizzico di sale. Null’altro.
Il confine tra le province di Trento e Vicenza è caratterizzato dalla presenza di vasti pianori pascolivi e prativi. È in questi territori, a un’altitudine di circa 1000 metri – gli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna – che dal XV secolo si produce il formaggio di cui andava matto l’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria, il Vezzena.
Il tonco del pontesel è uno stufato di carni miste tipico del Trentino. Come molti altri piatti della cucina povera locale, il tonco del pontesel è il frutto del recupero intelligente degli avanzi, perché in periodi di magra non si sprecava nulla!
Esistono tantissime varianti di canederli che quasi non si contano: con lo speck, con gli spinaci, con i formaggi, con le barbabietole, con i funghi… esistono anche i canederli dolci. In questa ricetta dello chef Walter Miori rimaniamo sul classico canederlo salato, preparato con il Puzzone di Moena e la verza e accompagnato con una salsa di burro fuso aromatizzata con il tartufo nero.