L’Orrido di Ponte Alto è una spettacolare forra scavata nel corso dei millenni dal torrente Fersina, ma non solo… Qui, sin dalla prima metà del XVI secolo, i Trentini si sono ingegnati nella costruzione di imponenti opere idrauliche nel tentativo di proteggere la città di Trento dalle disastrose esondazioni del Fersina.
Se vi trovate a Trento non potete mancare di visitare l’Orrido di Ponte Alto, situato a una manciata di chilometri dalla città!
Il Fersina, un torrente impetuoso
Il Fersina ha sempre costituito una minaccia per la sicurezza di Trento. Il torrente, che nasce dal lago di Erdemolo (Val dei Mocheni) a 2000 metri, in soli 30 Km di sviluppo arriva fino alla città di Trento, dove l’altitudine è di soli 200 metri. Le tumultuose acque del Fersina sono in grado di trasportare ogni tipo di detrito – massi, tronchi, ecc. – moltiplicando la loro forza distruttiva in caso di esondazione.
La Serra di Ponte Alto
Il Principe Vescovo Bernardo Clesio (1485 – 1539) decise di porre rimedio alla minaccia costituita del Fersina e ordinò la costruzione di una grande serra (o briglia). La serra, una delle più antiche d’Europa, fu eretta nel 1537 proprio sotto Ponte Alto alle porte di Trento. Era alta venti metri e fatta di tronchi d’albero; resistette però solo qualche anno prima di essere distrutta dall’impeto del Fersina.
Tredici anni più tardi il successore di Bernardo Clesio, il Principe Vescovo Cristoforo Madruzzo (1512 – 1578), dispose la ricostruzione della serra, questa volta in pietra. L’attuale impianto, un muraglione alto 43 metri e spesso 6, risale invece al 1850.
La Controserra Madruzza
La Serra di Ponte Alto è visibile oggi nella sola parte sommitale per circa un terzo della sua altezza complessiva. I rimanenti due terzi sono infatti coperti dal deposito alluvionale accumulato grazie a una seconda serra, la Controserra Madruzza.
La controserra, alta 41 metri e posta 80 metri più a valle, fu costruita nel 1882 sotto l’Impero Austro-ungarico con l’obiettivo di stabilizzare la Serra di Ponte Alto; il deposito alluvionale tra le due serre funge infatti da supporto e rinforzo per la serra a monte.
Una straordinaria attrazione turistica
Fin dal 1800 l’Orrido di Ponte Alto ha affascinato gli abitanti e i visitatori di Trento per la selvaggia bellezza del canyon e le grandi cascate generate dalle due briglie.
Dopo una lunga chiusura durata quasi un quarto di secolo, nell’estate del 2017 l’Orrido ha riaperto al pubblico con un accesso rinnovato alla forra e un nuovo camminamento sulla destra orografica del torrente, con due splendidi balconi a sbalzo affacciati alle due cascate. Ciliegina sulla torta, la possibilità di accedere tramite una angusta scala a chiocciola a un ballatoio posto dietro alla cascata della Controserra Madruzza: un punto di osservazione del tutto particolare con non mancherà di lasciarvi a bocca aperta!
Maggiori informazioni
Per questioni di sicurezza l’accesso all’Orrido di Ponte Alto avviene con l’accompagnamento di una guida.
Per maggiori informazioni: www.orridopontealto.it.
Foto copertina
Orrido di Ponte Alto (cascata della Serra di Ponte Alto)
Ph. Mirko Ropelato