La ferrata Roda di Vael, nel cuore del Catinaccio in Val di Fassa

Il Catinaccio dalla Roda di Vael

La via ferrata Roda di Vael è un semplice itinerario attrezzato, adatto anche ai principianti. La via prende il nome dall’omonima cima di 2806 m situata nel gruppo del Catinaccio (Rosengarten), tra la Val d’Ega e la Val di Fassa.

L’itinerario si svolge in un magnifico ambiente dolomitico e conduce fino alla vetta della Roda di Vael. Da lì si può godere di scorci di ineguagliabile bellezza sulla sottostante Val d’Ega, le Torri del Latemar, il Catinaccio, il Sassolungo, il Sella, la Marmolada e le Pale di San Martino.

Obbligatori imbrago e kit da ferrata!

Scheda

  • Tipologia: Percorso ad anello
  • Partenza e arrivo: Rifugio Paolina (2125 m)
  • Punti di interesse: Monumento a Christomannos
  • Rifugi lungo il percorsoRifugio Paolina (2125 m), Rifugio Roda di Vael (2283 m)
  • Dislivello in salita: 681 m
  • Difficoltà: EEA (vd scala delle difficoltà escursionistiche)
  • Tempo di percorrenza: 4 ore e 15 minuti circa
  • Periodo consigliato: Da luglio a settembre
  • Cartografia: Tabacco 06 – 1:25000

Avvicinamento e attacco della ferrata

L’itinerario prende il via dal Rifugio Paolina (2125 m) che puoi raggiungere comodamente con l’omonima seggiovia. La stazione a valle, dotata di ampio parcheggio, è situata nella località di Carezza (provenendo da Nova Levante, 1 Km dopo il lago di Carezza in direzione del Passo di Costalunga). Il costo del biglietto di andata e ritorno è di 13 euro (luglio 2016).

Arrivato al Rifugio Paolina, imbocca il segnavia 552 (indicazioni per il Passo del Vajolon). Il sentiero procede in direzione Nord con piacevoli saliscendi, regalando splendidi scorci sulle Torri del Latemar e l’imponente parete giallastra della Roda di Vael. Al bivio (ben segnalato), imbocca il segnavia 9 sulla destra fino a giungere con un ripido e faticoso zig-zag all’attacco della ferrata.

Indossa l’imbrago e il kit da ferrata. Superato un primo breve tratto di cavo e una scala metallica, risali il ripido pendio detritico fino ad arrivare al Passo del Vajolon (1 ora circa dal Rifugio Paolina).

Dal Passo del Vajolon si inizia a risalire la cresta Nord della Roda di Vael procedendo su comode roccette. Il cavo metallico è presente per quasi tutto il percorso fino alla vetta; i pochi tratti sguarniti sono sempre molto agevoli e mai eccessivamente esposti. Sulla vetta della Roda di Vael (2806 m – 1 ora circa dal Passo del Vajolon) è d’obbligo una sosta per rifocillarsi, ammirare il panorama e compilare il libro di vetta posto ai piedi della grande croce di metallo e pietre.

Discesa

Inizia la discesa seguendo l’evidente traccia di sentiero che abbandona la vetta parzialmente prativa della Roda di Vael fino a giungere, grazie anche ad alcuni tratti attrezzati con cavo e a una scala metallica, alla forcella delle Rode. Da qui, sali il breve segmento di ferrata sulla parete strapiombante opposta alla forcella fino a giungere sul soprastante Pian del Diaol (2625 m), ai piedi della caratteristica Torre Finestra (2670 m): questo è il tratto più tecnico ed esposto dell’intero itinerario, comunque facilmente superabile grazie al cavo e alle staffe metalliche.

Prosegui lungo il sentiero ignorando la deviazione a destra che porta all’attacco del via ferrata Masarè. Affronta gli ultimi tratti attrezzati in discesa (tra cui una scala metallica all’interno all’interno di un passaggio estremamente angusto) fino ad arrivare al Rifugio Roda di Vael (2283 m – 1 ora e 30 minuti circa dalla vetta della Roda di Vael).

Da qui, imbocca il segnavia 549 (sentiero del Masasè) in direzione Sud che riporta al Rifugio Paolina (45 minuti circa) passando accanto al celebre monumento intitolato a Theodor Christomannos.

Galleria

Clicca sulle immagini per ingrandirle.

 


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Foto copertina
Panorama sul Catinaccio dalla Roda di Vael
Autore Mirko Ropelato

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