Chi l’ha detto che per godere di meravigliosi panorami si debba camminare per ore e salire ripidi sentieri sudando le proverbiali sette camicie? Vicino a Passo San Pellegrino c’è un luogo di una bellezza unica che si raggiunge con una facile e rilassante passeggiata di un’ora. È la conca di Fuciade con i suoi immensi prati verdi, le deliziose baite di legno e le Dolomiti a fare da cornice.
Scheda
- Partenza: Passo San Pellegrino (1918 m)
- Arrivo: Rifugio Fuciade (1982 m)
- Dislivello in salita: 64 m
- Difficoltà: T (vd scala delle difficoltà escursionistiche)
- Lunghezza: 4 Km (8 Km a/r)
- Tempo di percorrenza: 1 ora (2 ore a/r)
- Periodo consigliato: da maggio a ottobre
- Cartografia: Tabacco 06 – 1:25000
Arrivo a Passo San Pellegrino
Il Passo San Pellegrino (1928 m) collega i paesi di Moena e Falcade, rispettivamente nelle province di Trento e Belluno. Paradiso dello sci in inverno, è meta di splendide passeggiate e trekking nelle altre stagioni. Il Passo si raggiunge percorrendo la SS346 (15 minuti da Moena). Poco dopo il valico sulla destra c’è una ampio piazzale dove è lasciare l’auto.
In cammino verso la conca di Fuciade
L’itinerario che attraversa la conca di Fuciade fino all’omonimo Rifugio si imbocca attraversando la statale e percorrendo la strada asfaltata verso l’Albergo Miralago (10 minuti dal Passo). Appena prima dell’albergo si prende sulla destra il segnavia 607 (stradina sterrata) verso il Rifugio Fuciade. Il percorso, fatta eccezione per una breve impennata di qualche decina di metri, è un dolce pendio per nulla faticoso. Non a caso, questo itinerario è molto gettonato dalle famiglie con bambini al seguito (anche con passeggini).

Dall’Albergo Miralago lungo il segnavia 607 servono circa 50 minuti di cammino per raggiungere il Rifugio Fuciade (Ph. Mirko Ropelato)
All’inizio della conca di Fuciade la vista è di quelle che riempiono gli occhi e il cuore. L’azzurro del cielo contrasta con il grigio delle montagne, ma è il verde dei prati a dominare la scena. E non potrebbe essere altrimenti: “Fuciade” (dal ladino “fuciar”: l’impugnatura di legno della falce), è il luogo dove avviene la falciatura dei prati. Che dire poi delle meravigliose baite di legno che costeggiano la strada sterrata? L’invidia per chi ne possiede una è massima!

Il segnavia 607 che attraversa la Conca di Fuciade (Ph. Mirko Ropelato)

I fiori gialli dei Botton d’oro (Trollius europaeus) punteggiano i prati della conca di Fuciade (Ph. Mirko Ropelato)

Una delle tante piccole baite della conca di Fuciade (Ph. Mirko Ropelato)
Addentrandosi nella conca con un po’ di fortuna si possono avvistare le marmotte. Qui sono molto diffuse e infatti, in pochi minuti, ne conto almeno una decina: alcune corrono, altre fanno la sentinella. Peccato non aver avuto un teleobiettivo per immortalarle da vicino!

Una marmotta fa la sentinella nella conca di Fuciade (Ph. Mirko Ropelato)
Dopo circa un’ora di facile cammino si arriva alla meta dell’itinerario, il Rifugio Fuciade. Costruito all’inizio degli anni ’60 da tre sacerdoti, il rifugio è stato rilevato negli anni ’80 dalla famiglia Rossi che lo ha ristrutturato e ampliato.

La pittoresca chiesetta che sorge proprio di fronte al Rifugio Fuciade (Ph. Mirko Ropelato)
L’itinerario per tornare all’auto è lo stesso dell’andata. Se non avete fretta di ritirarvi vi consiglio però di prolungare la passeggiata ed esplorare i dintorni. Continuando sulla stradina sterrata si raggiunge in breve tempo il Rif de Jogolé, un piccolo ruscello che scende dalle montagne che circondano la conca di Fuciade. Qui il segnavia 607 devia a sinistra in direzione del Rifugio Contrin (Alta via delle Dolomiti n. 2 o “Sentiero Italia”). Girando a destra e prendendo il segnavia 670 in direzione Forca Rossa si guadagna un po’ di quota per ammirare la conca di Fuciade dall’alto.

Veduta dall’alto della conca di Fuciade (Ph. Mirko Ropelato)
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Foto copertina
I verdi prati della conca di Fuciade
Autore Mirko Ropelato
Sempre magnifiche le Dolomiti
Una bellezza senza fine!!!