Nel cuore della Val di Non, su uno sperone di roccia alto 70 metri, sorge uno dei santuari più pittoreschi d’Europa. È il Santuario di San Romedio, formato da cinque chiese erette una sopra l’altra e collegate da una scalinata di 131 gradini.
Ma chi era San Romedio? E quali sono le caratteristiche di questo suggestivo luogo di culto a lui dedicato?
La storia del Santo e la leggenda dell’orso
Romedio nacque nel 330 a Thaur, in Austria, a pochi chilometri da Innsbruck. Erede di una facoltosa famiglia bavarese, dopo un pellegrinaggio a Roma decise di donare tutti i suoi beni alla Chiesa. Insieme a due compagni, Abramo e Davide, si stabilì in Val di Non per condurre un’esistenza da eremita in una grotta sulla cima di uno sperone roccioso.
La leggenda narra che Romedio, ormai anziano e prossimo alla morte, decise di recarsi a Trento per ricevere la benedizione del vescovo Vigilio, oggi patrono della città. Mentre i discepoli di Romedio si apprestavano a sellare il suo cavallo, la povera bestia venne aggredita e sbranata da un orso. Romedio non si scompose: si avvicinò senza paura all’orso e dopo averlo ammansito lo fece sellare. E fu così che, in sella a un orso, Romedio si recò a Trento per fare visita al vescovo Vigilio.

Scalinata del Santuario di San Romedio (Ph. Mirko Ropelato)
Il culto di San Romedio iniziò intorno all’VIII secolo. La ricorrenza di San Romedio cade tradizionalmente il 15 gennaio.
Una costruzione “alla rovescia”
Man mano che ci si avvicina al Santuario di San Romedio, lo stupore aumenta vedendo fin dove si è spinta la costruzione. La parte sommitale del santuario è abbarbicata a un picco roccioso lassù in alto, 70 metri sopra le nostre teste. Come è nata una costruzione così ardita?
Iniziamo con il dire che il Santuario di San Romedio è il risultato della “sovrapposizione” di cinque edifici (chiese e cappelle), erette partendo dall’alto nel corso di 900 anni di storia. Il primo edificio è la chiesa superiore, costruita intorno all’anno 1000 sulla tomba del Santo in cima allo picco roccioso dove visse da eremita. Il secondo edificio (la cappella di San Giorgio) fu eretta più in basso nel 1489. Poi fu la volta della Chiesa di San Michele (1514) e della Chiesa Maggiore di San Romedio (1536). Infine, nel 1918, fu costruita la quinta e ultima chiesa dedicata all’Addolorata, in segno di ringraziamento alla Vergine per la conclusione del primo conflitto mondiale.

Soffitto affrescato nella Cappella di San Giorgio (Ph. Mirko Ropelato)
I cinque edifici sono collegati da una scalinata di 131 gradini che i visitatori percorrono per raggiungere lo sperone roccioso. Sulle pareti lungo la scalinata sono appesi numerosi ex voto offerti a San Romedio, provenienti non solo dalla Val di Non (dove il culto del Santo con l’orso è particolarmente sentito), ma anche dal resto dell’Italia e anche dall’estero.

Vista dal picco roccioso del Santuario di San Romedio (Ph. Mirko Ropelato)
Come arrivare
Il Santuario di San Romedio si trova presso il paese di Sanzeno, in Val di Non. È raggiungibile in auto dalla piazza del paese, percorrendo la strada che passa nella gola formata dal rio di San Romedio (la stessa strada è percorribile anche a piedi). Alla base del Santuario c’è un ampio parcheggio.
Un modo più suggestivo di raggiungere il Santuario è quello di percorrere a piedi il sentiero ricavato da un canale irriguo dell’Ottocento, scavato nella roccia a strapiombo sulla gola del rio San Romedio. Il percorso è facile e protetto da una staccionata, ciononostante può risultare difficoltoso per chi soffre di vertigini. Attenzione alla testa in alcuni passaggi piuttosto bassi! Il sentiero inizia di fronte al Museo Retico di Sanzeno, sul lato opposto della strada, dove è possibile lasciare l’auto.
L’ingresso al santuario è gratuito. Per maggiori informazioni su orari e visite guidate, consultate il sito visitvaldinon.it.
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Foto copertina
Santuario di San Romedio
Ph. Mirko Ropelato