I frequentatori della montagna conoscono bene il gracchio alpino (o gracchio di montagna): un uccello dal piumaggio nero e lucido che è un vero e proprio maestro del volo planato in alta quota.
Molto simile alla cornacchia (entrambi appartengono alla famiglia dei Corvidi, diffusa in tutto il mondo con oltre 130 specie), il gracchio alpino è riconoscibile dal becco robusto e appuntito color giallo e le zampe rosse (nere negli esemplari più giovani). Ha una lunghezza di 35-40 cm e un’apertura alare di 80 cm.
La forma arrotondata di coda e ali gli consente di sfruttare magistralmente le correnti d’aria in alta montagna e di planare con grande abilità.
Distribuzione e habitat
Il gracchio alpino è diffuso principalmente sui rilievi dell’Europa centro-meridionale (soprattutto Alpi e Pirenei), ma è presente anche in Asia e sui monti del Nord Africa (ad esempio in Marocco).
In Italia vive sull’arco alpino e, in parte minore, sugli Appennini. Predilige le quote medio-alte (anche fino a 3000 m) e gli ambienti caratterizzati da costoni rocciosi e cave, dove nidifica. Nella stagione fredda, in particolar modo in occasione di intense nevicate, si sposta a quote inferiori alla ricerca di cibo.
Alimentazione
Il gracchio alpino è onnivoro e modifica la sua dieta in base al periodo dell’anno. In primavera ed estate è prevalentemente insettivoro. Nel periodo autunnale e invernale è invece frugivoro, nutrendosi di bacche, mirtilli, mele, ecc.
La presenza di turisti in alta quota rappresenta una importante fonte di alimentazione per il gracchio alpino che, non a caso, bazzica spesso nei pressi di rifugi o lungo i sentieri frequentati dagli escursionisti.

Gracchio alpino (Foto eugen_ / Shutterstock.com)
Comportamento
Il gracchio alpino non ama la solitudine. Vive in stormi (ognuno composto da diverse decine di esemplari, fino a oltre un migliaio nel periodo invernale!) spostandosi costantemente tra i dormitori e i nidi deposti negli anfratti rocciosi e i luoghi dove procaccia il cibo.
Riproduzione
Gli anfratti tra le rocce sono i luoghi prediletti dal gracchio alpino per costruire un voluminoso nido fatto di erba e piccoli rami secchi nel tardo periodo primaverile.
La femmina depone tra le 3 e le 5 uova che cova per circa 3 settimane. Una volta schiuse le uova, i piccoli rimangono nel nido per 35 giorni. Dopo questo periodo iniziano a seguire gli adulti nei loro pellegrinaggi alla ricerca del cibo, imparando tutti i “trucchi del mestiere”.
Foto copertina
Gracchio alpino nella nebbia sul Sass Pordoi
Autore Mirko Ropelato