Bella e facile escursione su Cima Vezzena, privilegiato punto panoramico sull’Alta Valsugana con splendidi scorci sui laghi di Caldonazzo e Levico. Ottimo percorso anche in inverno con le ciaspole.
L’itinerario è ricco di testimonianze della Grande Guerra. In particolare, su Cima Vezzena, si trova lo Spitz di Levico, possente fortificazione eretta dagli austroungarici tra il 1910 e il 1914.
Scheda
- Partenza: Passo Vezzena (1402 m)
- Arrivo: Cima Vezzena (1908 m)
- Punti di interesse: Forte Verle (1504 m), Spitz di Levico (1908 m)
- Rifugi lungo il percorso: Rifugio Vezzena (1402 m) all’inizio dell’itinerario
- Dislivello in salita: 506 m
- Difficoltà: E (vd scala delle difficoltà escursionistiche)
- Lunghezza: 3,4 Km
- Tempo di percorrenza: 2 ore circa
- Periodo consigliato: Tutto l’anno (in inverno con le ciaspole)
- Cartografia: Tabacco 057 – 1:25000
Descrizione
Lascia l’auto presso il parcheggio del Rifugio Vezzena a Passo Vezzena (1402 m) e incamminateti seguendo le indicazioni per Forte Verle e Cima Vezzena, su strada asfaltata chiusa al traffico.
Raggiunto Forte Verle (1504 m – 15 minuti dalla partenza) prosegui in direzione Nord fino a raggiungere il limitare del bosco. A questo punto, imbocca il segnavia 205 che sale ripido nel bosco fino a incrociare a quota 1810 m la strada militare austroungarica che conduce a Cima Vezzena (1908 m – 2 ore dalla partenza).
Ritorno dalla stessa via (1 ora circa).
Variante
Se vuoi evitare il ripido sentiero nel bosco, invece di prendere il segnavia 205 segui in direzione Est la strada militare austroungarica (i pendii sono più dolci, ma i tempi di percorrenza si dilatano notevolmente).
Lo Spitz di Levico: l’occhio degli altipiani
Su Cima Vezzena giacciono le rovine dello Spitz di Levico (o Forte Vezzena), possente fortificazione austroungarica eretta tra il 1910 e il 1914. Lo Spitz di Levico era chiamato “l’occhio degli altipiani”: grazie alla sua posizione strategica controllava a Nord l’Alta Valsugana e a Sud gli altipiani fino ad Asiago, in Veneto. Considerato inespugnabile, si rivelò in effetti tale: subì più volte gli attacchi degli italiani che però non riuscirono mai a conquistarlo.
Ti piace questo itinerario? Condividilo sui tuoi social preferiti.
Foto copertina
Forte Vezzena (Spitz di Levico)
Autore Mirko Ropelato